8 aprile 2013

Ciao Califfo !

La musica è finita, gli amici se ne vanno…
Se n’è andato un artista, un poeta senza perimetri, senza confini. Un uomo senza padroni, capace di camminare sulle scene faccia a faccia con se stesso. Senza tappeti, senza cipria.
Un poeta di solitudini, di amori rubati, di gente di periferia, di malinconia, una malinconia struggente che mi prende nel corpo e nell’anima.
Ora quelli che non hanno memoria ti riscopriranno, riscopriranno quelle tue canzoni che erano colpi al cuore, quei tuoi ritratti di vita che erano lacrime e poesia.
Riscopriranno la “maledetta noia” di uno chansonnier di borgata che era, invece, un poeta, un poeta vero.
Poesie scritte a muso duro. Tracce, impronte sulle righe del sentimento.
Raccontavi Roma, raccontavi la vita.

Abbiamo perso un amico, un amico sincero con il quale personalmente ho condiviso il mio viaggio d’amore con la musica.
Sono qui a leggere e rileggere le tue parole. Le porterò nelle tasche del mio cuore, tra la musica e le preghiere, e le bagnerò con il vino dell’amicizia.
E se senti una voce venir da lontano, da molto lontano, son io che ti chiamo.

A proposito Califfo volevo dirti che il 21 aprile, ricorrenza del Natale di Roma, Il Comune ti dedicherà una grande serata, in una piazza del centro storico, e verranno tutti i tuoi amici a leggere e a cantare le tue poesie.
Mi raccomando Franco, Non mancare!