21 novembre 2008

La Società Filarmonico Drammatica ha premiato Edoardo Vianello

La Società Filarmonico Drammatica, domenica scorsa, ha premiato Edoardo Vianello e gli ha consegnato un targa per la sua lunga e ricca carriera artistica.

 

               

dalla Società Filarmonico Drammatica

www.societafilarmonicodrammatica.it

 

Oltre 50 anni, per l'esattezza 52, dedicati con successo alla musica. La targa è stata consegnata dal presidente Giovanni Battistelli, dopo un concerto cha ha incantato il pubblico della Filarmonica. Una voce incredibile, una agilità di un ventenne abbinata ad una padronanza del palco unica. Più che un concerto è stata una carrellata di successi che risuonano ancora incredibilmente vivi e trascinanti. Edoardo Vianello ha introdotto  ogni suo brano con ironia e gusto.

In questa raffica di canzoni non sono mancare Capello,  Il Peperone, Tremarella, Carta Vetrata, Pinne Fucile ed occhiali, La donna riccia, Abcd, O mio Signore, Watussi, Hully Gully sempre, Hally Gaully in dieci, Tu padre co tu madre, Semo gente de borgata, Guarda come dondolo, Sul cucuzzolo della montagna.  E poi, tanta e tale è stata l'atmosfera che, fatto inconsueto per Vianello, ha accettato di concedere il bis. Alla fine dello spettacolo Edoardo Vianello si è fermato nel salone del teatro a salutare i suoi fans e a firmare autografi. Pur avendo fretta di ritornare a Roma, si fatto fotografare e si è intrattenuto con chiunque gli rivolgesse la parola. E non è un caso che la Filarmonica abbia deciso premiare Vianello.

Il cantante-attore romano fa il suo esordio nel mondo musicale il 13 marzo 1956, esibendosi per la prima volta in pubblico in occasione di uno spettacolo allestito dal Circolo Marchigiano di Roma. E inoltre proprio giovedì scorso l'Art Club Studio di Macerata ha organizzato alla Filarmonica "Una grande serata futrista" terminata con una cena che ha proposto alcune ricette di Marinetti.

19 novembre 2008

LE PERSONALITÀ MUSICALI PIÙ «PREMIATE». Sesto Edoardo Vianello

Diritti d'Italia: Morricone batte
anche Vasco e Mogol

Gli ultimi vent'anni della canzone italiana messi al microscopio dalla Siae

ROMA — Una canzone di Battisti non c'è. In compenso al tredicesimo posto spicca «Tutto pepe» di Massimo Castellina: chi saprebbe canticchiarla? Ma anche: inutile cercare nomi come quello di Gianni Morandi tra gli autori, in classifica c'è Adelio Cogliati. Chi è? Un Carneade che da 25 anni firma appena appena i successi di Eros Ramazzotti. E non solo. Luci e ombre dello show business. Curiosità delle classifiche Siae. Classifiche inedite. Ovvero: gli ultimi vent'anni della canzone italiana messi al microscopio della nostra Società nazionale che gestisce i diritti d'autore. In vetta, a dire il vero, non ci sono grandi sorprese. Chi c'è al primo dei 25 posti delle canzoni che hanno incassato di più negli ultimi vent'anni? Per risposta, un coro: «Volaareee oh oh...».

E tra gli autori, invece? «Ho lavorato tanto, non mi aspettavo tutto questo. Ma tutto questo accade, grazie al cielo». Al primo posto c'è lui, il re della musica da film. Ennio Morricone non è soltanto il primo nelle classifiche leggere-pop. I suoi proventi negli anni svettano, e di parecchio, sopra maestri storici classici come Verdi e Puccini. Ma il maestro non si muove dal suo low profile: «Sono cinquant'anni che lavoro molto. E la gente mi ascolta, per fortuna».


Ascolta Morricone il pubblico che, anche qui senza sorprese, decreta — al secondo posto tra gli autori — il successo di Vasco Rossi, seguito da Mogol, Zucchero, Lucio Battisti, Eros Ramazzotti, Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Luciano Ligabue, Pino Daniele. E poi? Inutile cercare i cantautori cosiddetti «impegnati»: a parte un diciassettesimo posto di Francesco de Gregori, non ce ne è traccia. Del resto basta scorrere la classifica delle canzoni per capire l'andazzo nostrano: ce ne sono ben due di Umberto Tozzi (ovviamente: «Ti amo», e poi «Gloria»),insieme ai «Watussi » di Edoardo Vianello 

o «Romagna Mia» di Aurelio Casadei, ma anche l'imperitura «Malafemmena» di Totò.



C'è pure «Margherita» in classifica, tranquilli, così come del resto il suo papà Riccardo Cocciante si conquista un diciottesimo posto tra gli autori, appena sopra Paolo Conte, due posti sotto Domenico Modugno, tre posti sopra Renato Zero. Ci sono anche Gino Paoli (tredicesimo) e Antonello Venditti (undicesimo) in questa classifica ventennale degli autori Siae dove a brillare per la loro assenza sono nomi come quello di Adriano Celentano. Ma, niente da fare: sul podio dell'ultimo ventennio non c'è posto nemmeno per Toto Cotugno o Pupo.


Del resto fuori dalla porta di queste classifiche sono rimaste canzoni come «Teorema» di Marco Ferradini o «Luna» di Gianni Togni che pure hanno impazzato negli anni Ottanta senza mai sfiorire. Ma tant'è.

«La nostra musica è un vero patrimonio per il nostro Paese », dice Giorgio Assumma, il presidente della Siae. Poi spiega: «Per questo ho messo in piedi un progetto per esportare all'estero la creatività dei nostri autori: si chiamerà operazione Turandot e cominceremo dalla Cina poi, a seguire, India e Giappone».

«Operazione Turandot» non è un nome casuale: l'esportazione comincerà con la musica classica e l'opera di Puccini. «Ma siamo pronti per portare in Cina Claudio Baglioni e Lucio Dalla. Poi i Pooh che sono molto apprezzati dai giovani cinesi ». Chissà come se la caveranno a tradurre in ideogrammi i versi di «Piccola Katy»...

Alessandra Arachi
19 novembre 2008   

da corriere.it

18 novembre 2008

Web-intervista a Edoardo Vianello


Edoardo Vianello su PopOn
Ecco la web intervista a Edoardo Vianello, le domande sono quelle che ci avete inviato via mail e le risposte sono state scritte direttamente dall'artista di Abbronzatissima. Con i vostri quesiti avete dimostrato di seguirlo attivamente e di conoscerlo più di un addetto ai lavori. Per questo la web intervista che vi proponiamo è molto più di un'intervista. 

Buona lettura! 





1) Rita, m.rita@hotmail.com
Buongiorno, mi chiamo Mariarita e volevo chiedere al signor Vianello come sta? E' vero che è stato poco bene qualche tempo fa? Un saluto da una fan degli anni '60. Bravo, continui così.
Rita, in questo periodo sto benissimo. Lo scorso anno ho avuto un intervento al ginocchio sinistro, ma, anche se la convalescenza è stata più lunga del previsto, si è tutto risolto positivamente. Sono pronto per una maratona...

Edoardo Vianello su PopOn2) Giuseppe D'Onofrio, gdonofrio@gmail.com
Caro Vianello, ho ascoltato il suo disco e voglio complimentarmi perché trovo che non abbia perso la forza nella voce. Anche le sue canzoni sono sempre attuali eppure riportano alla mente ricordi lontani. Posso chiederle perché ha impiegato tutto questo tempo per fare un nuovo disco? Noi l'aspettavamo da tanto. Grazie tante. 
Giuseppe, ho impiegato tanto tempo per fare un disco nuovo perché, come ben sa, il mercato discografico non è florido come una volta. Spesso non ci si accorge nemmeno dell'uscita di un disco. Questa volta l'ho fatto perché mi piaceva l'idea e vedo che sta piacendo anche al pubblico. Sono contento che Lei lo stesse aspettando. 

3) Annamaria, cloach@tin.it
Caro Edoardo, bentornato. Il tuo nuovo disco mi ha fatto compagnia in questa estate, ma mi sono chiesta perché hai scelto di cantare canzoni non tue. Mi permetto di darti del tu perché mi sembra di conoscerti da sempre. Grazie a questo sito per avermi dato questa possibilità.
Annamaria, lo scopo è raggiunto, che era quello cioè di farvi compagnia durante l'estate con delle canzoni spensierate. Ho voluto cantare le canzoni degli altri perché nessun altro cavalca questo genere musicale e gli stessi interpreti originali non le cantano più. Oltretutto molte di queste canzoni spesso me le attribuiscono. Tant'era impadronirmene... 

Edoardo Vianello su PopOn4) Simona F., simosimo@yahoo.it
Salve signor Vianello, innanzitutto complimenti per la sua ancora splendida voce, come ha fatto a conservarla così dall'inizio della sua carriera a oggi? La ringrazio della risposta.
Simona, grazie per il complimento. La voce è il mio patrimonio, per cui la curo, la tengo sempre in allenamento, non bevo e non fumo, ed inoltre mia moglie mi mette sempre in valigia una sciarpetta... 

5) Adelina Di Francesco, p_difrancesco@yahoo.it
Signor Vianello, sono una signora di 62 anni e ho cantato sempre tutte le sue canzoni. Parlo con i miei figli e con i miei nipoti per far capire loro che voi avete rappresentato per noi i miti che oggi possono essere Jovanotti e Zucchero (cito loro perché amati dai miei figli). Ora sono quasi emozionata nell'avere questa possibilità e loro sorridono di me. Ma io voglio ringraziarla per averci regalato tante emozioni indimenticabili. La mia non è una domanda, ma un grande grazie. 
Adelina, grazie per il suo grande grazie. Dica ai suoi figli che anche i loro figli sorrideranno quando sapranno che i loro genitori amavano Jovanotti e Zucchero (che sono a loro volta bravissimi). Ogni epoca ha i suoi miti. 

6) Paolo Ricotta, ricottap@email.it
Salve, sono Paolo Ricotta di Rimini e sto scrivendo una tesi sui tormentoni. Credo che lei potrebbe aiutarmi, essendo stato un Re del genere. Posso chiederle come si scrive un tormentone? Insomma, da dove si inizia? Si capisce subito che la canzone che sta nascendo sarà un tormentone? Grazie per l'aiuto. Paolo
Paolo, sarebbe la soluzione di tutti i problemi prevedere che una canzone possa diventare un tormentone. Il tormentone non lo crea l'autore, anzi più ci provi più fallisci, ma è il pubblico che, chissà per quali particolari alchimie, si affeziona ad un ritornello o ad uno slogan. Per esempio il tormentone di questa estate, mi riferisco al bla bla bla di Vodafone, non lo potevo certamente immaginare 45 anni fa, quando ho scritto Abbronzatissima. 

Edoardo Vianello su PopOn7) Susy, susymusic@gmail.com
Ma che piacere poter scrivere a Edoardo Vianello, mia madre l'ascoltava sempre e io sono cresciuta con la sua musica. Vorrei chiedergli come ci si sente ad aver attraversato la storia della musica italiana. Io sono una giovane cantante e sarebbe un sogno poter fare questo lavoro per così tanto tempo. Speriamo bene. Ciao a tutti. 
Susy, ci si sente orgogliosi, anche in considerazione del fatto che il mio successo quasi cinquantennale è dovuto soprattutto alle canzoni che ho scritto. E siccome io sono di passaggio, come tutti, mentre le canzoni rimarranno nel tempo, il fatto che siano esse le protagoniste della mia carriera mi consola facendomi credere che qualcosa di me rimarrà sempre. 

8) Aristide V., arivandelli@tin.it
Buongiorno a tutti, vorrei complimentarmi con il Signor Edoardo Vianello per la sua carica di Presidente dell'IMAIE, a tal proposito volevo chiedergli come intende risollevare le sorti di questo Istituto che da un po' ha problemi economici. Grazie se vorrete far avere a Vianello questa mia domanda. 
Aristide, l'unico problema che non ha l'Imaie è quello economico. Infatti sull'acquisizione dei diritti che spettano all'Imaie per la riutilizzazione delle opere musicali e cinematografiche non ci sono grossi problemi, anche se è ancora poco diffusa la cultura del diritto di interprete e qualcuno ricalcitra. Semmai è la distribuzione di queste royalties agli aventi diritto che trova molte difficoltà, perché è in grande ritardo l'acquisizione dei dati che permettono un'equa ripartizione dei diritti e soprattutto perché c'è un'alta percentuale di artisti che è difficile, se non addirittura impossibile, rintracciare. Le normative di legge non ci aiutano molto, ma come presidente mi sto impegnando al massimo per tentare di risolvere tutto ciò che è risolvibile. Certo non mi danno una mano i sindacati, che sono rappresentati in consiglio di amministrazione da sei consiglieri, che parlano troppo e non concludono quasi niente.
Provare per credere! 

da www.popon.it

16 novembre 2008

Recensioni " Replay - L'altra mia estate"

Scritto da Massimo Giuliano   

Edoardo Vianello su Popon
Amici !

Se dovessimo descrivere Edoardo Vianello con un'espressione un po' abusata, diremmo che è uno splendido settantenne. E questo suo nuovo cd, Replay - L'altra mia estate, è qui a dimostrarlo. Vianello, infatti, ha da poco tagliato il traguardo delle settanta primavere, e per festeggiare in grande stile ha dato alle stampe un lavoro dove l'ironia è l'indiscussa regina, non solo perché l'artista laziale ha scelto di coverizzarealcuni successi degli anni Sessanta che in passato gli sono stati attribuiti per via di una certa somiglianza con i suoi celebri tormentoni, ma anche perché, da buon burlone, si è divertito a citare scherzosamente se stesso in alcuni episodi dell'album. E' così che Sei diventata nera sembra quasi diventare il seguito de I Watussi quando Edoardo canta: «Sei diventata nera... paraponziponzipo». Ma Vianello osa ancora di più quando, omaggiando Mina e la sua Tintarella di luna, attacca il brano con un «A-abbronzate tutte chiazze, pelli rosse, un po' paonazze», richiamando alla mente, in maniera provocatoria, l'incipit di Abbronzatissima. Lo stesso ritmo cadenzato di Abbronzatissima viene riproposto durante La partita di pallone di pavoniana memoria, che - tanto per continuare a giocare - si chiude con il coro dei tifosi romanisti che gridano: «Perchè, perché la domenica mi lasci sempre solo per andare a vedere la partita della Roma?». Dunque, Replay è da intendersi solo come un'allegra divagazione? Tutt'altro: Edoardo Vianello canta ancora molto bene (e non è una cosa da poco), con la sua inconfondibile voce vibrante e dal timbro un po' scuro, e il cd risulta essere spassoso e leggero, ma in maniera intelligente. Certo, è difficile credere che alcuni pezzi - riascoltati oggi a quaranta anni di distanza - fossero stati confusi all'epoca con quelli di Vianello, visto che lo stile non è propriamente lo stesso (Luglio di Riccardo Del Turco, Gli occhi miei di Dino,La donna riccia di Domenico Modugno, Il tuo bacio è come un rock di Adriano Celentano). Tuttavia, è possibilissimo che, accanto a Guarda come dondolo e Pinne, fucile e occhiali, i meno attenti abbiano potuto accostare anche motivetti che poco c'entravano con questi evergreen vianelliani. Rimanendo in tema, segnaliamo che il brano migliore del disco, quello che più di ogni altro si adatta al marchio di fabbrica di Edoardo Vianello, è Stessa spiaggia stesso mare. Verosimilmente ancora oggi qualcuno potrebbe pensare che la versione originale fosse cantata proprio dall'autore di questo cd, in realtà a renderlo un successo fu Piero Focaccia e dopo di lui Mina. Un'ultima mezione la meritano gli arrangiamenti di Replay - L'altra mia estate: spumeggianti, freschi, adatti alla stagione cui fanno musicalmente riferimento. Ai più giovani consigliamo vivamente l'ascolto di questo album: nonno Edoardo c'è, e ha ancora molto da dire. 

Tracklist:

Quando quando quando
Sei diventata nera
Luglio
A B C D
Gli occhi miei
Tintarella di luna
Con te sulla spiaggia
Il pullover
Stessa spiaggia stesso mare
La donna riccia
Il tuo bacio è come un rock
La partita di pallone


Popon consiglia l'ascolto di Stessa spiaggia stesso mare!

da popon.it

14 novembre 2008

Edoardo Vianello in concerto al teatro della


Domenica 16 novembre, alle ore 17.00, concerto di Edoardo Vianello nel teatro della Società Filarmonica di Macerata. Il Cantautore romano riceverà dal sodalizio maceratese un premio per la sua lunga e ricca carriera artistica. Oltre 50 anni, per l'esattezza 52, dedicati con successo alla musica.


dalla Società Filarmonico Drammatica

www.societafilarmonicodrammatica.it

9 novembre 2008

Berlusconi su Obama: ''Polemiche ridicole. Ricordate Abbronzatissima'' di Edoardo Vianello?

Politica

Nella foto Silvio Berlusconi (Infophoto)



Bruxelles, 7 nov. (Adnkronos/Ign) - ''Polemiche ridicole''. Silvio Berlusconi bolla così i commenti arrivati sulla mancata telefonata del neo presidente americano Barack Obama al governo italiano

Il premier ha quindi spiegato ancora una volta che si è trattato di ''una battuta di carineria, assolutamente spiritosa. Potevo dire anche che era alto, ma non l'ho detto perché sia Vladimir Putin che Medvedev non sono altissimi... sono alti come me. Se no avrei detto, è giovane, è alto, è bello ed è anche abbronzato. Ma io non lo so - ha scherzato Berlusconi - non avete nelle orecchie 'Abbronzatissima', la nostra canzone? Facciamo di tutto per essere belli e abbronzati. Lui è anche bello e abbronzato, ma cosa volete di più''. 

"Con Obama - ha detto Berlusconi nel corso della conferenza stampa a Bruxelles, a margine del summit straordinario Ue - ci siamo sentiti al telefono quando sono stato a Washington per il Columbia Day, quando sono stato ricevuto con tutti gli onori". In questi due giorni, ha proseguito "non l'ho sentito perché ero impegnato a Mosca e poi sono stato 3 ore in viaggio". Dunque, ha aggiunto, "è semplicemente, assolutamente ridicolo: prima mi si dà dell'amerikano con la K e ora mi si rimprovera di non aver telefonato a Obama". Il premier, insomma, ci tiene a chiarire: con lui "ho rapporti cordialissimi come con il presidente George W. Bush e come li ho avuti con Bill Clinton". 

Le domande poi si spostano sulle reazioni internazionali suscitate dalla frase del Cavaliere sull'abbronzatura di Obama. Un giornalista statunitense della testata 'Bloomberg' ha chiesto al presidente del Consiglio se non ritenesse opportuno chiedere scusa a Washington per le sue parole offensive, domanda che Berlusconi non ha gradito. ''Vedo che anche tu ti sei messo nella lista di quelli che ho definito ieri (imbecilli, ndr). Ma per favore... chiedi scusa tu all'Italia. Non c'è più il senso del ridicolo''.



L'inquilino di Palazzo Chigi ha poi sottolineato di avere ''tante speranze'' sul nuovo presidente americano. ''Spero - ha aggiunto - che non gli sia troppo grave l'avere su di sé tutta questa concentrazione di speranze. Per quanto mi riguarda, cercherò di dargli una mano il più presto possibile''. 

Quanto alle critiche dell'opposizione, la replica è secca. ''Non hanno proprio niente da fare. E non si rassegnano. Hanno perso le elezioni, ci lascino governare''. 

Allora il premier decide per un altro po' di cabaret e intona le note di una vecchia canzone di Edoardo Vianello

Berlusconi, niente scuse a Obama e insulta un reporter americano



O GIANLUCA LUZI BRUXELLES - Ultima domanda alla conferenza stampa di Berlusconi al vertice europeo sulla crisi finanziaria. Si alza il corrispondente da Roma dell' agenzia americana Bloomberg e chiede al premier italiano se non sia il caso di chiedere scusa per la battuta su Obama «abbronzato» che in America (e nel resto del mondo) suona offensiva e razzista. Berlusconi per tutta risposta gli scarica addosso l' insulto che dall' altro ieri ripete a tutti quelli che lo criticano: «Vedo che anche tu ti sei messo nella lista di quelli che ho detto ieri... «, cioè gli «imbecilli» e i «coglioni» che secondo il premier non avrebbero «senso dell' umorismo». Ma Steve Scherer insiste. Berlusconi perde la calma, si alza e apostrofa il giornalista americano con un «ma per favore, per favore chiedi scusa tu all' Italia... non c' è il senso del ridicolo». La conferenza stampa è bruscamente finita, la polemica no: il presidente del consiglio non ha nessuna intenzione di riconoscere che la sua è una gaffe planetaria. Tutt' altro. Infatti lasciando ieri mattina l' albergo di Mosca, dopo - si presume - aver appreso che la sua «carineria» aveva sconcertato il mondo, Berlusconi aveva rincarato la dose contro i suoi critici: «Pensavamo che ci fossero tanti imbecilli in circolazione, quello che non immaginavamo è che fossero così imbecilli da autodichiararsi, autocertificarsi pubblicamente». Ancora prima della domanda del giornalista americano Berlusconi sapeva perfettamente che i cronisti gli avrebbero chiesto come mai Obama non lo aveva ancora chiamato, come invece aveva già fatto con Brown, Merkel e Sarkozy. Berlusconi attacca: «Mi ha detto Paolo Bonaiuti che qualcuno agita il fatto di una telefonata, è una cosa veramente ridicola. Dall' Italia rimbalzano le critiche sdegnate del Pd che con Franceschini chiede a Fini e Schifani di «dissociarsi dagli insulti del premier contro le opposizioni». Berlusconi replica con un sorriso beffardo: «Quando si sta all' opposizione non si ha proprio niente da fare. Hanno perso le elezioni e non si rassegnano. Ci lascino governare - intima - non siano continuamente in campagna elettorale». Parole che non hanno convinto neanche tutti gli alleati del premier, se Bossi in serata commentava: «E' un fantasioso, ma sarebbe meglio non fare battute». Sistemata l' opposizione, resta da spiegare la «battuta di carineria» pronunciata a Mosca. E per farlo Berlusconi cade in un' altra gaffe, anche se meno grave: «Potevo dire anche che era alto. Ma non l' ho detto perchè sia Putin che Medvedev non sono altissimi, sono alti come me». Il mondo non è ancora convinto che era solo una spiritosaggine? Allora il premier decide per un altro po' di cabaret e intona le note di una vecchia canzone di Edoardo Vianello: «Non avete nelle orecchie "Abbronzatissima"? Facciamo di tutto per essere belli e abbronzati, lui è anche bello e abbronzato, ma che cosa volete di più?». E se proprio si deve parlare di cose serie, Berlusconi assicura che «per quanto mi riguarda cercherò di dare il più presto possibile una mano a Obama e mi sono proposto anche di stabilire un ponte tra lui e la Federazione russa». E i rapporti con i nuovi inquilini della Casa Bianca - assicura - saranno ottimi: del resto «ho telefonato a Obama quando ero a Washington per il Columbus day accolto con tutti gli onori possibili. E ho cenato lunghissimamente con la speaker democratica del Congresso Nancy Peloso (sarebbe Pelosi ndr.)». Difficile, però. E non solo per la gaffe, ma proprio perché manca il feeling, la simpatia che legava Berlusconi a Bush. Anzi sembra prevalere una certa insofferenza, soprattutto per il legame tra Veltroni e il nuovo presidente americano: «D' altronde - sottolinea il Cavaliere con una certa dose di veleno - tutti quelli della sinistra ne sono affascinati. Obama è diventato il Messia. Spero che non gli sia troppo grave avere su di sè tutta questa concentrazione di speranze». per saperne di più www.partitodemocratico.it www.nytimes.com www.bloomberg.com obama presidente - GIANLUCA LUZI

Proprio il Cavaliere ha ricordato ieri la celebre canzone di Edoardo Vianello: Abbronzatissima

Abbronzatissimi contro visi pallidi
Impazza la lotta fra anti e filo Berlusconi

di Mario Ajello
ROMA (8 novembre) - Proprio il Cavaliere ha ricordato ieri la celebre canzone di Edoardo Vianello: «Abbronzatissima». E «quando il viso tuo nerissimo / tornerà di nuovo pallido, / questi giorni in riva al mar / non potrò dimenticar...». 

Di sicuro cercano di non dimenticare questi giorni, e questa vicenda dell’«Obama abbronzato», tutti i media del mondo (televisivi, di carta e internettiani d’ogni tipo e tendenza e provenienza) che anzi ci sguazzano e si dividono specie sul web. Tu stai con Berlusconi? Io contro! Tu sei anti-Silvio? Io sono pro-Cav! Così in Italia (dove per ora sono in vantaggio i contrari alla battuta berlusconiana) e così nel resto del mondo. Sul sito dell’autorevole «Foreign Policy», nello spazio intitolato «Indovina chi non viene invitato a cena», campeggia il nome di Berlusconi. Il quale, nella trasmissione radical chiamata «Countdown with Keith Olbermann», viene considerato «worst person in the world» (la peggiore persona del mondo). 

Ma i pro-Cav possono contare, in America, su moltissimi blog contrari a Obama, che inneggiano alle parole del Cavaliere e fanno di Silvio (ah, se fosse stato lui e non McCain a sfidare il candidato democrat, lo avrebbe stracciato!) il portavoce dei repubblicani sconfitti. Anche in Russia, spuntano i filo-Silvio sul web, mentre i giornali putinianamente tendono a non parlare della vicenda del premier italiano. Che viceversa viene narrata, filmata, commentata, rilanciata, vista e rivista e sminuzzata e moviolata e proiettata e riproiettata in rallenti e in alta velocità e in alta definizione e mantecata e fritta e rifritta e tradotta in ogni lingua del mondo e sottotitolata in tutti gli idiomi del creato (si veda in proposito YouTube). 

Gli anti-Cav hanno invaso il blog politico del «New York Times», sfogandosi per una cinquantina di pagine. Messaggi inviati in gran parte da italiani, sia residenti in America sia residenti quaggiù. «Noi non siamo come Berlusconi», «Americani, scusateci», «Dio lo salvi da se stesso». Cose così. Ma anche qualche pro-Cav s’affaccia sul «New York Times». Come un tale Matteo Emanuele: «Tutto quello che Berlusconi ha detto non era offensivo». Ma si sono offesi, negli States, quelli del «Daily Show» (il programma satrico più visto nella fascia fra i 18 e i 34 anni) che hanno riletto le dichiarazioni di Silvio, accompagnandole poco fantasiosamente e in maniera un po’ andante col suono di un mandolino. 

Intanto gli «Abbronzatissimi», la corrente più dura e pura dei nuovi anti-Silvio, impazzano su Facebook, hanno costruito al volo un blog (abbronzatissimi.wordpress.com) e ieri sono scesi in piazza a Roma, a due passi dalla residenza del premier. Ma devono vedersela, on line, contro l’avanguardia dell’esercito pro-Cav, rappresentata da quelli di www.silvioberlusconifansclub.it. Centinaia di paladini azzurri, che parlano come un tale Pasquale: «Signor Presidente Berlusconi, lei ha ragione. Siamo circondati da imbecilli!!!!». 

La lotta continua. E fra un po’, c’è quasi da giurare, compariranno on-line anche i gadget dei due eserciti, quello degli ”abbronzatissimi” e quello dei ”visi pallidi”: creme (e lampade) solari da una parte e bianchetto dall’altra. 


Da ilmessagero.it