19 novembre 2008

LE PERSONALITÀ MUSICALI PIÙ «PREMIATE». Sesto Edoardo Vianello

Diritti d'Italia: Morricone batte
anche Vasco e Mogol

Gli ultimi vent'anni della canzone italiana messi al microscopio dalla Siae

ROMA — Una canzone di Battisti non c'è. In compenso al tredicesimo posto spicca «Tutto pepe» di Massimo Castellina: chi saprebbe canticchiarla? Ma anche: inutile cercare nomi come quello di Gianni Morandi tra gli autori, in classifica c'è Adelio Cogliati. Chi è? Un Carneade che da 25 anni firma appena appena i successi di Eros Ramazzotti. E non solo. Luci e ombre dello show business. Curiosità delle classifiche Siae. Classifiche inedite. Ovvero: gli ultimi vent'anni della canzone italiana messi al microscopio della nostra Società nazionale che gestisce i diritti d'autore. In vetta, a dire il vero, non ci sono grandi sorprese. Chi c'è al primo dei 25 posti delle canzoni che hanno incassato di più negli ultimi vent'anni? Per risposta, un coro: «Volaareee oh oh...».

E tra gli autori, invece? «Ho lavorato tanto, non mi aspettavo tutto questo. Ma tutto questo accade, grazie al cielo». Al primo posto c'è lui, il re della musica da film. Ennio Morricone non è soltanto il primo nelle classifiche leggere-pop. I suoi proventi negli anni svettano, e di parecchio, sopra maestri storici classici come Verdi e Puccini. Ma il maestro non si muove dal suo low profile: «Sono cinquant'anni che lavoro molto. E la gente mi ascolta, per fortuna».


Ascolta Morricone il pubblico che, anche qui senza sorprese, decreta — al secondo posto tra gli autori — il successo di Vasco Rossi, seguito da Mogol, Zucchero, Lucio Battisti, Eros Ramazzotti, Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Luciano Ligabue, Pino Daniele. E poi? Inutile cercare i cantautori cosiddetti «impegnati»: a parte un diciassettesimo posto di Francesco de Gregori, non ce ne è traccia. Del resto basta scorrere la classifica delle canzoni per capire l'andazzo nostrano: ce ne sono ben due di Umberto Tozzi (ovviamente: «Ti amo», e poi «Gloria»),insieme ai «Watussi » di Edoardo Vianello 

o «Romagna Mia» di Aurelio Casadei, ma anche l'imperitura «Malafemmena» di Totò.



C'è pure «Margherita» in classifica, tranquilli, così come del resto il suo papà Riccardo Cocciante si conquista un diciottesimo posto tra gli autori, appena sopra Paolo Conte, due posti sotto Domenico Modugno, tre posti sopra Renato Zero. Ci sono anche Gino Paoli (tredicesimo) e Antonello Venditti (undicesimo) in questa classifica ventennale degli autori Siae dove a brillare per la loro assenza sono nomi come quello di Adriano Celentano. Ma, niente da fare: sul podio dell'ultimo ventennio non c'è posto nemmeno per Toto Cotugno o Pupo.


Del resto fuori dalla porta di queste classifiche sono rimaste canzoni come «Teorema» di Marco Ferradini o «Luna» di Gianni Togni che pure hanno impazzato negli anni Ottanta senza mai sfiorire. Ma tant'è.

«La nostra musica è un vero patrimonio per il nostro Paese », dice Giorgio Assumma, il presidente della Siae. Poi spiega: «Per questo ho messo in piedi un progetto per esportare all'estero la creatività dei nostri autori: si chiamerà operazione Turandot e cominceremo dalla Cina poi, a seguire, India e Giappone».

«Operazione Turandot» non è un nome casuale: l'esportazione comincerà con la musica classica e l'opera di Puccini. «Ma siamo pronti per portare in Cina Claudio Baglioni e Lucio Dalla. Poi i Pooh che sono molto apprezzati dai giovani cinesi ». Chissà come se la caveranno a tradurre in ideogrammi i versi di «Piccola Katy»...

Alessandra Arachi
19 novembre 2008   

da corriere.it

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