9 novembre 2008

Proprio il Cavaliere ha ricordato ieri la celebre canzone di Edoardo Vianello: Abbronzatissima

Abbronzatissimi contro visi pallidi
Impazza la lotta fra anti e filo Berlusconi

di Mario Ajello
ROMA (8 novembre) - Proprio il Cavaliere ha ricordato ieri la celebre canzone di Edoardo Vianello: «Abbronzatissima». E «quando il viso tuo nerissimo / tornerà di nuovo pallido, / questi giorni in riva al mar / non potrò dimenticar...». 

Di sicuro cercano di non dimenticare questi giorni, e questa vicenda dell’«Obama abbronzato», tutti i media del mondo (televisivi, di carta e internettiani d’ogni tipo e tendenza e provenienza) che anzi ci sguazzano e si dividono specie sul web. Tu stai con Berlusconi? Io contro! Tu sei anti-Silvio? Io sono pro-Cav! Così in Italia (dove per ora sono in vantaggio i contrari alla battuta berlusconiana) e così nel resto del mondo. Sul sito dell’autorevole «Foreign Policy», nello spazio intitolato «Indovina chi non viene invitato a cena», campeggia il nome di Berlusconi. Il quale, nella trasmissione radical chiamata «Countdown with Keith Olbermann», viene considerato «worst person in the world» (la peggiore persona del mondo). 

Ma i pro-Cav possono contare, in America, su moltissimi blog contrari a Obama, che inneggiano alle parole del Cavaliere e fanno di Silvio (ah, se fosse stato lui e non McCain a sfidare il candidato democrat, lo avrebbe stracciato!) il portavoce dei repubblicani sconfitti. Anche in Russia, spuntano i filo-Silvio sul web, mentre i giornali putinianamente tendono a non parlare della vicenda del premier italiano. Che viceversa viene narrata, filmata, commentata, rilanciata, vista e rivista e sminuzzata e moviolata e proiettata e riproiettata in rallenti e in alta velocità e in alta definizione e mantecata e fritta e rifritta e tradotta in ogni lingua del mondo e sottotitolata in tutti gli idiomi del creato (si veda in proposito YouTube). 

Gli anti-Cav hanno invaso il blog politico del «New York Times», sfogandosi per una cinquantina di pagine. Messaggi inviati in gran parte da italiani, sia residenti in America sia residenti quaggiù. «Noi non siamo come Berlusconi», «Americani, scusateci», «Dio lo salvi da se stesso». Cose così. Ma anche qualche pro-Cav s’affaccia sul «New York Times». Come un tale Matteo Emanuele: «Tutto quello che Berlusconi ha detto non era offensivo». Ma si sono offesi, negli States, quelli del «Daily Show» (il programma satrico più visto nella fascia fra i 18 e i 34 anni) che hanno riletto le dichiarazioni di Silvio, accompagnandole poco fantasiosamente e in maniera un po’ andante col suono di un mandolino. 

Intanto gli «Abbronzatissimi», la corrente più dura e pura dei nuovi anti-Silvio, impazzano su Facebook, hanno costruito al volo un blog (abbronzatissimi.wordpress.com) e ieri sono scesi in piazza a Roma, a due passi dalla residenza del premier. Ma devono vedersela, on line, contro l’avanguardia dell’esercito pro-Cav, rappresentata da quelli di www.silvioberlusconifansclub.it. Centinaia di paladini azzurri, che parlano come un tale Pasquale: «Signor Presidente Berlusconi, lei ha ragione. Siamo circondati da imbecilli!!!!». 

La lotta continua. E fra un po’, c’è quasi da giurare, compariranno on-line anche i gadget dei due eserciti, quello degli ”abbronzatissimi” e quello dei ”visi pallidi”: creme (e lampade) solari da una parte e bianchetto dall’altra. 


Da ilmessagero.it

Nessun commento:

Posta un commento