9 novembre 2008

Allora il premier decide per un altro po' di cabaret e intona le note di una vecchia canzone di Edoardo Vianello

Berlusconi, niente scuse a Obama e insulta un reporter americano



O GIANLUCA LUZI BRUXELLES - Ultima domanda alla conferenza stampa di Berlusconi al vertice europeo sulla crisi finanziaria. Si alza il corrispondente da Roma dell' agenzia americana Bloomberg e chiede al premier italiano se non sia il caso di chiedere scusa per la battuta su Obama «abbronzato» che in America (e nel resto del mondo) suona offensiva e razzista. Berlusconi per tutta risposta gli scarica addosso l' insulto che dall' altro ieri ripete a tutti quelli che lo criticano: «Vedo che anche tu ti sei messo nella lista di quelli che ho detto ieri... «, cioè gli «imbecilli» e i «coglioni» che secondo il premier non avrebbero «senso dell' umorismo». Ma Steve Scherer insiste. Berlusconi perde la calma, si alza e apostrofa il giornalista americano con un «ma per favore, per favore chiedi scusa tu all' Italia... non c' è il senso del ridicolo». La conferenza stampa è bruscamente finita, la polemica no: il presidente del consiglio non ha nessuna intenzione di riconoscere che la sua è una gaffe planetaria. Tutt' altro. Infatti lasciando ieri mattina l' albergo di Mosca, dopo - si presume - aver appreso che la sua «carineria» aveva sconcertato il mondo, Berlusconi aveva rincarato la dose contro i suoi critici: «Pensavamo che ci fossero tanti imbecilli in circolazione, quello che non immaginavamo è che fossero così imbecilli da autodichiararsi, autocertificarsi pubblicamente». Ancora prima della domanda del giornalista americano Berlusconi sapeva perfettamente che i cronisti gli avrebbero chiesto come mai Obama non lo aveva ancora chiamato, come invece aveva già fatto con Brown, Merkel e Sarkozy. Berlusconi attacca: «Mi ha detto Paolo Bonaiuti che qualcuno agita il fatto di una telefonata, è una cosa veramente ridicola. Dall' Italia rimbalzano le critiche sdegnate del Pd che con Franceschini chiede a Fini e Schifani di «dissociarsi dagli insulti del premier contro le opposizioni». Berlusconi replica con un sorriso beffardo: «Quando si sta all' opposizione non si ha proprio niente da fare. Hanno perso le elezioni e non si rassegnano. Ci lascino governare - intima - non siano continuamente in campagna elettorale». Parole che non hanno convinto neanche tutti gli alleati del premier, se Bossi in serata commentava: «E' un fantasioso, ma sarebbe meglio non fare battute». Sistemata l' opposizione, resta da spiegare la «battuta di carineria» pronunciata a Mosca. E per farlo Berlusconi cade in un' altra gaffe, anche se meno grave: «Potevo dire anche che era alto. Ma non l' ho detto perchè sia Putin che Medvedev non sono altissimi, sono alti come me». Il mondo non è ancora convinto che era solo una spiritosaggine? Allora il premier decide per un altro po' di cabaret e intona le note di una vecchia canzone di Edoardo Vianello: «Non avete nelle orecchie "Abbronzatissima"? Facciamo di tutto per essere belli e abbronzati, lui è anche bello e abbronzato, ma che cosa volete di più?». E se proprio si deve parlare di cose serie, Berlusconi assicura che «per quanto mi riguarda cercherò di dare il più presto possibile una mano a Obama e mi sono proposto anche di stabilire un ponte tra lui e la Federazione russa». E i rapporti con i nuovi inquilini della Casa Bianca - assicura - saranno ottimi: del resto «ho telefonato a Obama quando ero a Washington per il Columbus day accolto con tutti gli onori possibili. E ho cenato lunghissimamente con la speaker democratica del Congresso Nancy Peloso (sarebbe Pelosi ndr.)». Difficile, però. E non solo per la gaffe, ma proprio perché manca il feeling, la simpatia che legava Berlusconi a Bush. Anzi sembra prevalere una certa insofferenza, soprattutto per il legame tra Veltroni e il nuovo presidente americano: «D' altronde - sottolinea il Cavaliere con una certa dose di veleno - tutti quelli della sinistra ne sono affascinati. Obama è diventato il Messia. Spero che non gli sia troppo grave avere su di sè tutta questa concentrazione di speranze». per saperne di più www.partitodemocratico.it www.nytimes.com www.bloomberg.com obama presidente - GIANLUCA LUZI

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