2 agosto 2008

"Il Messaggero" - 1 agosto 2008



di SALVATORE TAVERNA

Assalto al Parco della Musica. I fans arrivano da tutta la città: nord, sud, est, ovest. Qualcuno non ha mai messo piede all’Auditorium: pazienza. Nonne e nonni, mamme e papà con cinque euro (il costo del biglietto) si vogliono divertire. Cinquantenni e sessantenni desiderano un tuffo nell’acqua salata per tornare, in una sola notte, ai mitici anni Sessanta. Sì, quando Edoardo Vianello gettonatissimo nei juke-box, con le sue canzoni frizzanti ed effervescenti, cantava e incantava con brani come Pinne, fucile ed occhiali. «Oggi festeggio settant’anni perché il 24 giugno (giorno del mio compleanno) l’ho passato solo con mia moglie Elfrida, guancia a guancia, come si usava una volta», dice lui, elettrico, come sempre, qualche minuto prima del concerto. «Ma brindo pure a cinquant’anni di carriera».
Si accendono le luci. Voce dal fondo. Chi parla? Gigi Proietti. Ma lui non c’è: registrazione. E che dice? «Ecco a voi il bassotto più famoso della tribù dei Watussi...». Minuti divertenti con il vocione di Gigi che racconta Vianello attraverso i titoli delle sue canzoni. E subito esplode la musica: Edo, romano e romanista, zompettante come un giovanotto, il panama per coprire la testa calva, impugna il microfono e si scatena. Sembra una serata in riva al mare. Il pubblico ondeggia, ripete in coro ogni parola, ha una voglia matta di ballare. E qualche fan balla. Avanti con i Watussi, Tremarella, Hully gully in dieci, Peperone... Gli amici del cantante, nelle prime file, alzano la mano destra verso il cielo in segno di vittoria. Vianello, ogni tanto fa stop con i suoni e racconta i suoi tempi lontani. E la festa si scalda. Sì, i ricordi attraggono questo pubblico venuto apposta per sognare, attraverso questi brani, un mondo che non c’è più.
Riprendono le canzoni con La partita di Pallone, un successo di Rita Pavone, ma scritto da Edoardo, poi Luglio, Stessa spiaggia, stesso mare fino al Pulloverdi Gianni Meccia che Vianello ha registrato nel nuovo disco Replay. Gli applausi non finiscono mai nella notte calda e umida, soffice e romantica. Avanti con La donna riccia, Abcd, Umilmente ti chiedo perdono, la mitica Tintarella di luna(portata al successo da Mina), Sei diventata nera. Gran finale con i Watussi: «Nel continente nero/ alle falde del Kilimangiaro/ ci sta un popolo di negri che ha inventato l’hully gully...». Che bis!
 E qui scatta la sorpresa organizzata dalla manager musicale Elisabetta Castiglioni. Entra in scena una torta magica con sopra la copertina del nuovo disco e tanti auguri. Si abbracciano i Vianella: Edoardo e la prima moglie Wilma Goich. Insieme, quanti successi! La coppia canta, per la gioia degli ammiratori,Semo gente de borgata. Non mancano i saluti degli amici. Franco Califanosvanisce nella notte. Annunciato, ma introvabile. Ecco Riccardo Del Turco, il filosofo-trombettista arboriano Massimo Catalano e Little Tony, arrivato in Ferrari con il suo Cuore matto, in compagnia della figlia Cristiana. Loro si sistemano lontano dal palco. Gioiosi e plaudenti il rapper BruscoGianni MinàGiancarlo Magalli, Guido De Angelis, il fondatore del Teatro Tenda Carlo Molfese e tanti altri. Quando il pubblico si allontana gli intimi festeggiano Edoardo: nuova torta e bollicine all’interno del Parco della musica. Auguri.

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