1 dicembre 2010

I favolosi anni 60 - Edoardo Vianello

augusto.sciarra@rai.it

25-11-2010 da Isoradio.it

"Quelle degli anni 60 sono state le uniche, vere canzoni italiane. Da Modugno in poi c'è stato un grande rinnovamento. Poi sono state ricopiate le canzoni provenienti dall'Inghilterra e dall'America. Ma non ci sono più stati pezzi all'italiana come quelli di Luigi Tenco, Gino Paoli, Sergio Endrigo, Pino Donaggio e i miei". Lo ha detto Edoardo Vianello, che ha aggiunto: "Nel mio repertorio, "Pinne, fucile ed occhiali" è la canzone cui sono più affezionato. E' originale perché è lenta, semplice, lineare. A me è sempre piaciuto scandire perfettamente le parole".

In quel periodo non ha avuto molti passaggi televisivi. Perché ?

"Non sono mai stato un personaggio. - ha spiegato - Mi si identificava con le mie canzoni. Per molti anni sono stato sempre quello del "Capello", "Guarda come dondolo", "Abbronzantissima". La RAI, dovendo fare spettacolo, chiamava i nomi che più gli facevano gioco. Il juke box era il mezzo per lanciare i miei dischi . Le mie erano canzoni da ascoltare al mare. Eppure non ho mai partecipato al Festivalbar nè al Disco per l'Estate".

Edoardo Vianello ha un ricordo bellissimo di Mina. Racconta:

"Nell'estate del 1960 mi trovavo a San Benedetto Del Tronto. Giravo con una 600 sgangherata e una tenda da campeggio. Quando seppi che Mina si sarebbe esibita in un locale della zona, feci di tutto per conoscerla e farle sentire i pezzi che avevo composto. La sera stessa mi invitò a salire sul palco per cantare e mi fece molti complimenti. Il giorno seguente andai a trovarla in albergo dove mi chiese di incidere una mia canzone ("Che freddo"). L'anno dopo mi volle come ospite al primo Studio Uno, quello con le gemelle Kessler e Don Lurio. Oggi nessun artista avrebbe la generosità di fare tutto questo".

Parlando di Rita Pavone, ha detto: "La sentii per la prima volta al Festival degli Sconosciuti di Ariccia. Io ero l'ospite d'onore. Aveva molta grinta. Per lei scrissi "La partita di pallone" e "Sul cucuzzolo della montagna" .

Quale è stato il momento più bello della sua carriera ?

Ha confessato: "Quando andai a ritirare l'assegno per le vendite del disco "I Watussi" .

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